Grazie Presidente, grazie sottosegretario Freni. Noi non ci troviamo di fronte ad una crisi contingente o temporanea, ad un evento ordinario ciclico con il quale periodicamente ci si deve misurare. La crisi, che è determinata da un insensate e ingiustificata guerra nel cuore dell'Europa, sommata alle conseguenze di una pandemia che ha causato dolore e sofferenza e ha avuto ripercussioni pesanti non solo sul settore sanitario, sta presentando alle famiglie e alle attività produttive un costo e un conto troppo oneroso da poter sopportare che rischia di aumentare le diseguaglianze e di annullare tutte le misure fin qui intraprese per sostenere la ripartenza post COVID. Non a caso il decreto che ci apprestiamo a votare per la sua conversione in legge è il secondo provvedimento messo in campo per iniziare a dare risposte concrete alle famiglie e alle imprese rispetto a criticità che la guerra, avviata dalla Russia in Ucraina, ha portato anche nel nostro Paese. Allo stesso modo, con esso si intende sostenere la ripresa economica, puntando a rimuovere alcuni ostacoli che però erano già evidenti prima dell'invasione dell'Ucraina e che sono diventati evidentemente ancora più grandi, ancora più complessi, a partire dal 24 febbraio. Lo facciamo attraverso interventi finalizzati a ridurre l'impatto degli aumenti, a sostenere i risparmi nei consumi e con scelte che la nostra comunità nazionale dovrà compiere insieme all'Europa, scelte che vanno declinate nel segno dell'equità e della sostenibilità ambientale e sociale. Stiamo parlando, quindi, di un'azione complessa, con misure sia urgenti sia strutturali, misure che vanno a comporre un quadro d'azione che deve essere nel suo insieme organico ed efficace: la temporanea riduzione dell'aliquota di accisa sui carburanti ad esempio, rispetto alla quale anche noi chiediamo però un'azione di controllo al Governo ancora più efficace; le agevolazioni fiscali per i buoni carburante dati ai dipendenti delle aziende; i contributi straordinari sotto forma di credito d'imposta per le imprese con forte consumo di energia e quelli per le imprese agricole e turistico ricettive, ma anche il rafforzamento delle norme in materia di golden power per salvaguardare gli assetti proprietari e la gestione delle società operanti in settori che riteniamo strategici, inserendovi anche concessioni di grande derivazione idroelettrica; la definizione di un contributo straordinario sugli extraprofitti a carico dei soggetti operanti nel settore energetico, solo per citarne alcune. Queste sono misure che, unitamente all'altro decreto, divenuto ormai legge, quello sull'energia, hanno dato prime ma urgenti risposte ad alcune delle questioni che stanno diventando critiche. Per le famiglie e per le imprese italiane prosegue l'azione per la riduzione dei costi energetici che, sin dal terzo trimestre 2021, Governo e Parlamento, grazie anche al forte contributo del Partito Democratico, hanno posto in essere: la rateizzazione del pagamento delle bollette dell'energia elettrica e gas da parte dei clienti finali domestici viene estesa ai mancati pagamenti delle fatture emesse fino al 30 giugno (invece del 30 aprile) e il bonus sociale elettricità e gas per il periodo aprile-dicembre 2022 viene ulteriormente rafforzato con l'estensione della platea dei beneficiari elevando a 12.000 il valore della soglia dell'ISEE per l'accesso delle famiglie economicamente svantaggiate, continuando l'azione di sostegno che, ad ora, ammonta a 20 miliardi di euro e che certamente non si interromperà.
Per il sostegno alle imprese riguardo a specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concesse ai fornitori di energia elettrica e gas naturale, si introduce un'importante norma che autorizza SACE a rilasciare garanzie in favore di banche istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e viene previsto il rifinanziamento per un importo pari a 300 milioni di euro per il 2022 del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. Altre risposte poi riguardano l'autoproduzione dell'energia ad opera delle imprese capaci di innovazione e di cultura della sostenibilità; l'ampliamento delle aree idonee per le rinnovabili che vengono estese dai 300 ai 500 metri in quelle delle cinte industriali e dai 150 ai 300 metri energetica da fonti di importazione favorire la produzione rinnovabile in ambito agricolo e il rafforzamento delle sanzioni differenza dei prezzi sull'export.
Inoltre un forte potenziamento anche del programma di miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione. Queste che ho appena richiamato sono solo alcune delle norme inserite nel decreto, anche grazie all'azione emendativa del PD al Senato. Analogamente intendo sottolineare, in tema di aiuto agli enti locali, che come sappiamo sono e saranno ancora in trincea - per usare un termine purtroppo molto attuale - tra la gestione dell'emergenza Covid, la crisi in Ucraina, la gestione dei fondi PNRR, l'approvazione di due importantissimi emendamenti proprio rivolti agli enti locali. Uno è volto a consentire a loro di usare gli avanzi di amministrazione per la copertura dei maggiori oneri derivanti dalle spese dell'energia, tema peraltro che non si era riusciti a consentire nel precedente decreto passato da noi qui alla Camera nonostante sia stato sollecitato da vari emendamenti anche trasversali. Inoltre è previsto anche il contributo straordinario per i comuni con popolazione complessiva superiore ai 100 mila abitanti affinché si fondano.
Bene anche l'attenzione verso il settore del turismo con un contributo sotto forma di credito di imposta alle imprese turistico-ricettive pari al 50 per cento dell'importo dell'IMU versata a titolo di seconda rata per l'anno 2021, con le semplificazioni per l'occupazione del suolo pubblico nei dehors, attraverso una proroga delle autorizzazioni già concesse fino al 30 settembre e anche il contributo straordinario per l'ENIT. Si tratta di una serie di misure importanti, ma che dobbiamo ancora rafforzare in un settore che sta avendo i primi segnali di ripresa ma che è stato fortemente danneggiato dalla pandemia.
Un altro elemento di novità del testo che stiamo approvando, riguarda l'obbligo di certificazione della SOA per le imprese edili che effettuano i lavori relativi al superbonus. Ho ascoltato delle critiche in precedenza: sicuramente sul tema del superbonus cambiare le regole in corso d'opera non è stata una scelta efficace. Questo è stato più volte richiamato nella nostra Commissione, anche grazie al lavoro puntuale della presidente Martina Nardi, che ringrazio. Ma questa rappresenta un'azione importante, soprattutto per far sì che nel caso dei lavori più ingenti l'affidamento sia fatto ad imprese strutturate, in possesso di certificazioni che possono ovviamente anche influire in termini di riduzione degli infortuni sul lavoro, purtroppo sempre molto frequenti in questo settore
Vi sono stati diversi interventi, nel settore dello sport ma anche in tema di accoglienza e assistenza per quanto riguarda il conflitto bellico in Ucraina, proprio in seguito all'attivazione del Meccanismo europeo di protezione temporanea. Dunque molto si è fatto però molto rimane ancora da fare per arrivare alla sostenibilità energetica in Europa ed accelerare i processi strategici per rendere finalmente l'Italia quell'hub energetico del Mediterraneo, a partire dall'imposizione di un tetto al prezzo del gas, alla definizione di stoccaggi comuni, allo sganciamento del prezzo delle fonti energetiche rinnovabili da quelle fossili.
Inoltre, l'Italia si deve organizzare con fonti stabili, sicure e diversificate di gas, e puntare su una forte accelerazione nella produzione delle energie rinnovabili, che rappresentano una risposta immediata (realizzabile già nel breve periodo) per assicurare una sicurezza energetica e limitare gli impatti sull'economia di un aumento fuori controllo dei costi dell'energia
Grazie Presidente, grazie colleghi, oggi però, oltre che essere ovviamente qui a intervenire su un tema importante, avrei dovuto essere presente anche sul mio territorio, nel Canavese, dove si produce il 50 per cento dello stampaggio a caldo di questo Paese e il 10 per cento di quello europeo. In quel territorio, comuni, imprese, operatori agricoli aspettano da trent'anni un'opera stradale che è importante e strategica. Lo dico perché questi sono i problemi che hanno i nostri territori, i quali hanno bisogno di risposte e queste risposte, soprattutto in termini di interventi per opere strutturali, sono necessarie appunto semplificando. E le opere che stiamo facendo in questo provvedimento di semplificazione vanno in quel senso. Ma ve lo dico anche per un'altra ragione, perché spesso parlo con gli imprenditori e loro chiedono solo di poter lavorare. Per lavorare però oggi si deve riuscire a diminuire l'impatto dei costi energetici; costoro oggi potrebbero avere ulteriori commesse ma non possono farlo proprio perché i costi dell'energia sono insostenibili.
Inoltre manca anche la manodopera specializzata. Al riguardo, il Partito Democratico sta trovando soluzione attraverso il lavoro sul la legge sugli ITS. Ecco, quella che noi stiamo giocando oggi purtroppo non è una partita nella quale c'è chi vince e chi perde, in questa partita se si perde, perde il Paese! Mi spiace pertanto sentire continue strumentalizzazioni da altri colleghi: il PD sarà sempre dalla parte dell'Italia e per questo voterà a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).